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Alla scoperta di un disturbo molto diffuso, specie nelle donne.

 
Cosa è la cistite

La cistite è un processo infiammatorio di natura acuta o cronica della vescica urinaria.

Cosa causa la cistite

Un fastidio insistente: la cistite!

La causa del disturbo risiede principalmente nella presenza di agenti patogeni, infezioni che investono vescica e relativi annessi,  a prescindere che sia presente una malattia urologica concomitante;  le infezioni più comuni, di origine batterica, sono imputabili alla specie Gram negativa: per la maggior parte Escherichia Coli, in misura minore la causa sono altri enterobatteri quali Proteus, Klebisella o Pseudomonas.

Per quanto ciò sia  in genere meno frequente, all’origine di queste infezioni possono esserci anche batteri Gram negativi, in genere staffilococchi (principalmente Staphylococcus saprophiticus e Staphylococcus aureus).
Questo tipo di batteri si individua facilmente con un semplice esame colturale delle urine, ma questo esame non è in grado di individuare l’eziologia di altri tipi di infezioni urinarie, che però hanno sintomi facilmente interpretabili. Si tratta di infezioni trasmesse per via sessuale, causate da batteri come Neisseria gonorrhoeae (gonorrea) e Chlamydia trachomatis (clamydia), o di origine fungina come Candida albicans (candidosi), che colonizza le urine di diabetici o pazienti immunodepressi; in questo caso non essendo come detto sufficiente l’esame delle urine, è necessario procedere con striscio delle secrezioni delle vie urogenitali e indagine microscopica.

Il colpevole è lui...

Il batterio responsabile del 90 per cento dei casi di cistite recidivante è l’Escherichia coli,  comunemente presente nella flora intestinale.

Le vittime preferite? Le donne...

La cistite e un disturbo che colpisce più frequentemente le donne e questo avviene per la diversa conformazione anatomica dell’ultimo tratto escretore; l’uretra femminile è molto più corta di quella maschile ed è situata vicino alla vagina e al retto; questo agevola il percorso dei germi determinando quindi una maggiore prevalenza delle infezioni delle vie urinarie.

I numeri della diffusione

Circa il 20% delle donne contrae la malattia almeno una volta l’anno. I germi responsabili dell’infezione possono provenire anche da altri focolai infiammatori localizzati ai reni o all'uretere. Altre volte i germi possono arrivare alla vescica per via emolinfatica o diffondersi da focolai infettivi situati nell'uretra o in altri apparati vicini interessati dall’infezione.
Nelle donne fertili il rischio d’infezione è più elevato a causa dell’attività sessuale, per l’uso del diaframma o di creme sperrmicide che alterano il pH vaginale. Molte cistiti compaiono in relazione ai rapporti sessuali durante i quali il trauma meccanico favorisce la risalita dei germi attraverso l'uretra.

Una questione (anche) di ormoni

Oltre alla causa infettiva, non è trascurabile anche la componente ormonale: la cistite si presenta spesso durante il periodo della menopausa per la diminuzione del tasso di estrogeni prodotti dall’organismo che normalmente serve a rendere l’epitelio dei genitali più resistente alle infezioni aumentandone l’acidità.

La gravidanza? Un periodo critico

La cistite viene contratta frequentemente anche in gravidanza e ciò avviene a causa di  due fattori, uno  meccanico legato alla compressione della vescica per l’accrescimento uterino che fa aumentare la frequenza delle minzioni, e  uno ormonale dettato dall’incremento fisiologico di progesterone che determina un rilassamento del piano pelvico e della vescica con difficoltà nello svuotamento e ristagno dell’urina.

Una questione di igiene (poca o troppa)

All’origine del sintomo ci sono la cattiva igiene personale; paradossalmente però anche l’utilizzo di saponi troppo aggressivi o lavaggi frequenti risultano fattori scatenanti la patologia, in quanto  alterano il Ph vaginale dove sono presenti batteri saprofiti che proteggono dalle infezioni.

Attenti ai vestiti


Anche l'uso di indumenti o biancheria intima troppo aderente, possono favorire o aggravare il problema. Anche l'uso di materiali sintetici, ostacolando la traspirazione, possono influire in maniera sensibile.

Ce n'è anche per i maschietti

Purtroppo anche l'uomo può soffrire di cistite e tra i fattori predisponenti ne abbiamo alcuni legati a patologie specifiche come ad esempio l’ipertrofia prostatica, i diverticoli, il diabete e il prolungato uso di alcuni farmaci come i cortisonici, gli antibiotici, gli immunosoppressori e gli antitumorali.  Le patologie intestinali come stipsi e diarrea favoriscono la propagazione dei batteri e scatenano episodi di cistite, spesso recidivanti.

Due tipi di cistite

Si distinguono due forme di cistite, una acuta e una cronica.

La forma acuta si manifesta all’improvviso e presenta in forma evidente i sintomi che caratterizzano il disturbo: disuria, difficoltà nella minzione che richiede uno sforzo eccessivo con contrazione muscolare. Spesso questo sintomo si associa a dolore (stranguria) durante o dopo l’emissione di urina;
pollachiuria, aumento dello stimolo a urinare (soprattutto di notte) accompagnato dalla riduzione della quantità d’urina per ogni atto minzionale;
tenesmo vescicale, ovvero spasmo doloroso associato a un bisogno impellente di urinare.
Il bruciore è un sintomo quasi sempre presente, in alcuni casi anche tra una minzione e l’altra. Le urine sono torbide, scure e maleodoranti; spesso può anche essere presente sangue nelle urine (ematuria) e possono presentarsi altri sintomi come astenia, brividi e sudorazione. Quando compare anche la febbre significa che la cistite acuta si é complicata e che l’infezione si è propagata alle vie urinarie.

La diagnosi

Si esegue l’esame delle urine, l’urinocoltura, la conta batterica ed eventualmente, anche una cistoscopia. E' necessario intervenire con terapie mirate. Un esame specifico può essere utile soprattutto nei bambini che possono avere un reflusso vescico-uretrale, cioè un’alterazione, talvolta congenita, del meccanismo di chiusura tra la vescica e l’uretra, condizione questa che predispone facilmente a un'infezione.

Per prevenire le suddette infezioni delle vie urinarie: bere molta acqua nell’arco (svuotare la vescica tutte le volte che si avverte lo stimolo e assolutamente non trattenere l'urina per lungo tempo; rispettare le norme di igiene intima; adottare una dieta alimentare appropriata, cioè ricca di liquidi e fibre ma povera di zuccheri e grassi, in modo da evitare la stitichezza.


I prodotti


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